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RADIO A3

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Si chiamava Radio A3 per due motivi: A perché era autocostruita, autogestita,autofinanziata, 3 perchè nacque per terza, in Irpinia, dopo Radio Irpinia e Radio Avellino. Era il 20 maggio del 1977, quando la voce di Tonino Secchi, il fondatore, il patron, il sostenitore, l’anima della radio si diffuse dalle frequenze di 100.800, in seguito anche da 94.400.

A destra Tonino Secchi, l'anima di Radio A3

Lo studio si trovava in una piccola stanza della frazione di Valle, a via Ponte I, i ripetitori del segnale furono installati a Montevergine prima e a Salerno dopo.

I ripetitori di Montevergine e di Salerno

Lo studio di trasmissione

La consolle della radio

 

Era la musica di”Profondo rosso” che apriva e chiudeva le trasmissioni. Così fu sempre, dal primo all’ultimo giorno. Su dove arrivasse il segnale si diffusero le più straordinarie leggende. Chi giurò di aver ascoltato la radio fino a Potenza, chi garantì convinto che anche nel Lazio si sentisse perfettamente. “Si può ascoltare in tutta l’Italia meridionale” assicurava, da dietro i suoi baffetti, il mitico Tonino. All’inizio, e per lungo tempo, tutto fu affidato al caso, alla passione, alla buona volontà di chi s’ imbarcò in quella avventura. Era un momento straordinario, di creatività, di solidarietà, di allegria, di voglia di raccontare la propria storia e quella degli altri.

Una festa nella radio

Il primo compleanno

Molti, che nel seguito sarebbero diventati più o meno importanti, si fecero le ossa a quei microfoni, sul terreno dell’ informazione – che fu quello privilegiato- su quello musicale, su quello sportivo. Da Pier Paolo Marino a Luigi Anzalone, da Francesco Pionati a Franco Festa, a tanti altri che si sono in seguito affermati in vari settori, ognuno diede il suo contributo ad una delle radio più creative, più aperte al territorio,più slegate dal potere politico, più coraggiose di quel tempo. Furono però soprattutto tante ragazze e ragazzi sconosciuti, ma bravissimi, che diedero la loro anima a quella radio, tutti di Avellino.

I collaboratori della radio

Spesso era Tonino Secchi che li accompagnava a casa, di sera tardi, alla fine delle trasmissioni, per fare in modo che i loro genitori stessero tranquilli. Memorabile, in particolare, fu il lavoro svolto subito dopo il terremoto, quando la radio continuò a trasmettere da una roulotte nella piazzetta di Valle, costruendo servizi straordinari sull'immane tragedia in atto che furono richiesti anche dalla RAI e rimandati sulle frequenze nazionali.

Nella roulotte dopo il terremoto

 Poi, negli anni 80, la radio si trasferì a via Guarini. I tempi cambiavano, le radio commerciali cominciavano a farla da padrone. Radio A3, che non aveva santi in paradiso, ma poteva contare solo sul lavoro disinteressato e appassionato dei tanti giovani che si succedettero ai suoi microfoni, non ebbe riconosciuta la frequenza. Continuò a trasmettere sino al 1991, poi chiuse per sempre, ma ancora oggi è vivissima nel cuore di tanti avellinesi.

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